Frère Roger monaco

Fondatore della Comunità Ecumenica Internazionale e Interreligiosa di Taizé

“Come voi pellegrini e amici della comunità, anche il Papa è di passaggio. Ma si passa a Taizé come si passa accanto ad una fonte. Il viaggiatore si ferma, si disseta e continua il cammino”.
Karol Wojtyla

Storia della Comunità di Taizé

Lo svizzero Frère Roger, al secolo Roger Schutz, calvinista svizzero e studente di teologia, nel 1940 a 25 anni di età lascia il suo paese e sceglie di vivere nella patria dei nonni: la Francia.
Presto però si ammala di tubercolosi e durante il corso della logorante malattia, nella sofferenza, sostenuto dalla preghiera, sogna di creare una comunità religiosa aperta.
Successivamente Roger sceglie di stabilirsi a Taizé (non distante dalla storica Cluny) in Francia, un minuscolo villaggio a ridosso della Linea Maginot: durante il secondo conflitto mondiale la sua casa diventa transito di rifugiati fuggitivi di ogni appartenenza sia politica che religiosa, ebrei compresi; nella gestione del rifugio Roger è aiutato anche dalla sorella Geneviève.

La dimora era modesta, il cibo scarso, ma tutto era condiviso e la sopravvivenza era assicurata per tutti gli ospiti in transito.
Roger e la sorella Geneviève erano molto rispettosi della fede di ognuno dei rifugiati e disponevano che ciascuno pregasse privatamente per non urtare la sensibilità religiosità altrui, persino nei confronti delle persone agnostiche: di fatto nasceva una sorta e spontanea comunità interreligiosa.
Per la loro intraprendenza e generosità, gli Schutz e i collaboratori subirono delazioni: nel 1942 dovettero rifugiarsi a Ginevra e attendere la fine del conflitto mondiale per tornare al villaggio di Taizé.

La Comunità riprese vita nel 1945 e iniziò ad accogliere anche giovanissimi ospiti da un’altra associazione che radunava ragazzi profughi di guerra e soldati tedeschi prigionieri bisognosi di aiuto fisico e morale.
Il sogno di frère Roger iniziava a prendere forma stabile e nel 1949 nella Comunità sette giovani facevano voto di celibato permanente per una vita semplice al servizio di ogni tipo di bisogno.

Nel 1953 frère Roger scrive la Regola: nasceva la Comunità di Taizé, Comunità cristiana monastica interreligiosa internazionale., esempio al mondo di luogo di pace e di guarigione dalle lacerazioni che causano divisioni tra le Confessioni cristiane e non solo cristiane.
Nel 1959 i confratelli monaci erano già 30 e la Comunità, di origine protestante, ottenne dall’allora Nunzio Apostolico di Parigi Angelo Roncalli l’autorizzazione a officiare nella chiesa romanica cattolica della Riconciliazione di Taizé.
Inoltre maturarono ben resto relazioni costruttive con la Chiesa Anglicana e Ortodossa e Papa Giovani XXIII invitò come osservatori al Concilio Vaticano II sia frère Roger che il pastore Max Thurian cofondatore della Comunità ecumenica interreligiosa.
Dal 1968, periodo di mutamenti turbolenti e radicali nella società mondiale, l’accoglienza e l’apertura ecumenica della Comunità ha permesso a moltissimi giovani di accostarsi al dialogo costruttivo e alla preghiera comunitaria interconfessionale, abbattendo tabù e diffidenze che impedivano fino a quegli anni il dialogo fraterno tra cristiani e altre religioni.

La semplicità del modello di vita proposto dalla Comunità di frère Roger diventò una fortissima calamita spirituale per moltissimi giovani in Europa, da far nascere nella Pasqua del 1970 il primo Concilio dei Giovani. Erano presenti all'evento interreligioso di Taizé 2.500 giovani di ogni Confessione cristiana provenienti da vari Paesi europei e non solo, di tante lingue diverse, accampati sui colli di Taizé in tende e coperte di fortuna, affrontando disagi d'ogni genere e molto freddo, desiderosi però di stare insieme, pregare insieme e di condividere esperienze diverse di fede, felici di impegnarsi in percorsi di comunione di fede nell'unico Dio.

Nella settimana Santa del 1971 i giovani a Taizé erano 6.500 e il loro numero cresceva ogni anno sempre più; nel 1974 essi erano già 20.000 e al Concilio dei giovani nell’agosto del 1974 i giovani organizzati sui colli di Taizé raggiungevano il numero di 40.000.
Dagli anni settanta ad oggi moltissimi giovani, milioni di giovani, a seguito di queste esperienze, a seguito di esperienze spirituali intense, riscoprono se stessi e trasformano la propria vita in terreno di missione, ognuno nel proprio ambito operativo: “Taizé è una intuizione del domani della fede, del domani della chiesa. Da qui il suo essere nell'oggi”.
I vari incontri multilingue, lo scambio delle esperienze culturali e religiose, lo studio e le ricerche di gruppo, alimentano amicizie costruttive.
Karol Wojtyla, il futuro Papa Giovanni Paolo II, aveva visitato la Comunità di Taizé negli anni sessanta. Nel 1986 durante la visita in qualità di Papa, ai giovani della Comunità disse: “Come voi pellegrini e amici della comunità anche il Papa è di passaggio. Ma si passa a Taizé come si passa accanto ad una fonte. Il viaggiatore si ferma, si disseta e continua il cammino”.

Nell'oasi spirituale di pace di Taizé, uomini politici, scienziati, intellettuali, personaggi famosi, gente comune, ovvero milioni di semplici viandanti hanno pregato, meditato, scambiato opinioni, maturato decisioni per la vita.
La sera di martedì 16 Agosto 2005 all’età di 90 anni frère Roger fondatore della Comunità di Taizé è accoltellato a morte da una ragazza squilibrata durante la preghiera dei Vespri nella chiesa della Riconciliazione alla presenza di 2.500 giovani.
Martedì 23 Agosto nella medesima chiesa romanica della Riconciliazione in Taizé, i funerali di frère Roger furono celebrati dal cardinale Walter Kasper presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani, alla presenza di 12.000 giovani e adulti.
Alla funzione funebre, celebrata con rito cattolico, erano presenti e fecero a turno le letture bibliche della Messa del giorno, il vescovo anglicano McCulloch rappresentante dell'arcivescovo di Canterbury, il vescovo luterano Huber presidente della Chiesa Evangelica tedesca e il pastore De Clermont presidente della federazione Protestante di Francia.

Al termine della cerimonia un arciprete del patriarcato di Mosca e un vescovo ortodosso rumeno intonarono un canto della resurrezione.
Frère Roger fu sepolto nell’antico piccolo cimitero della Chiesa della Riconciliazione di Taizé.
Alois Löser, monaco cattolico della Comunità ecumenica e interreligiosa di Taizé, è il nuovo Priore. Era già stato designato da frère Roger alcuni anni prima della sua uccisione nel 2005.
Frère Alois, bavarese classe 1954, da ragazzo fu chierichetto nella parrocchiale San Nikolaus in Stoccarda e studiò teologia a Lione senza divenire sacerdote. Nel frequentare la Comunità di Taizé negli anni settanta fu rapito dal modello di vita comunitaria, dalla visione profetica ed ecumenica al punto di divenirne membro permanente.
Frère Alois è anche conosciuto e apprezzato nelle tante comunità cristiane nel mondo per le sue stimate creazioni musicali, come ad esempio i famosi canti meditativi conosciuti come canoni di Taizé tradotti in tantissime lingue e cantati e suonati in innumerevoli incontri di preghiera e riflessioni bibliche.
La Comunità di Taizé non ha mai coltivato l’idea di organizzare i giovani in Movimento. Ha sempre invece stimolato i giovani delle nuove generazioni a divenire uomini e donne di pace e di riconciliazione nelle città dove vivono, protagonisti nelle parrocchie e comunità dove sono attivi, portatori di speranza e fiducia nel futuro della Chiesa, in tutta semplicità.

La Comunità di Taizè organizza ogni anno, dal 1978 nelle capitali metropoli europee, un incontro chiamato Pellegrinaggio di fiducia sulla Terra, dall’Est all’Ovest dell’Europa.
L’incontro dura cinque giorni dal 28 dicembre all'1 gennaio e vi partecipano decine di migliaia di giovani provenienti da tutta Europa e non solo. Le cinque giornate sono scandite da momenti di preghiera comune, con canti e momenti di silenzio, e workshop su vari temi religiosi e ecumenici.
Importante per lo spirito di questi incontri è l'ospitalità delle città che accolgono le migliaia di giovani europei in palestre, scuole e abitazioni private. La notte dell'ultimo giorno dell'anno è divisa in una preghiera di veglia fino a mezzanotte e successivamente nella Festa dei Popoli nella quale ogni nazionalità propone canti, balli e giochi condividendo gioia e cultura.
Ma in tutte le settimane dell’anno, in media sei settemila giovani provenienti da oltre settanta nazioni, si ritrovano in Comunità per ricaricare lo spirito e vivere, seppure in miniatura, l’esperienza della profezia di Gesù: “… un Ovile sotto un solo Pastore” ed esportare questa universale speranza.
Ogni anno nella Comunità ecumenica dei monaci di Taizé si ritrovano oltre un centinaio di frères appartenenti a diverse Confessioni di fede cristiane di circa trenta nazionalità diverse. Questi sono i fratelli che hanno costituito e animano piccole Fraternità nelle aree più povere del mondo e nei quartieri più abbandonati delle grandi metropoli nei cinque continenti.